Nutro un profondo rispetto nei confronti di Papa Francesco. Per questo motivo, mi sono sentita in qualche modo chiamata in causa quando, alcune settimane fa, l’ho sentito rimproverare (benevolmente ma fermamente) le persone che si rivolgono ai cartomanti per farsi predire il futuro. Come avrete capito, i Tarocchi in particolare, e le carte più in generale, costituiscono parte integrante ed irrinunciabile della mia esistenza. So bene che, purtroppo, molti sedicenti maghi si servono delle carte con intenti non del tutto limpidi, quando non apertamente truffaldini. Non dobbiamo dimenticare, però, che qualunque elemento del reale (o di ciò che riteniamo tale) presenta sempre due facce, una luminosa e l’altra oscura: dipende poi da noi, dalle nostre intenzioni personali, il fatto di dare maggior peso all’uno piuttosto che all’altro aspetto.
Naturalmente comprendo il significato delle parole del Papa a questo proposito: egli è nel giusto quando afferma che le persone, nella maggior parte dei casi, si rivolgono alle carte nella speranza di “vedere più chiaramente il proprio futuro”. In effetti, un simile approccio alla cartomanzia è del tutto fuorviante, sia perchè il futuro non esiste (è solo una nostra proiezione mentale), sia perchè non dovremmo mai pensare di essere dei fantocci in mano a un onnipotente Fato: al contrario, dobbiamo imparare a diventare responsabili e protagonisti della nostra esistenza, pur sapendo (e accettando il fatto) che alcuni aspetti sfuggono, totalmente o in parte, al nostro controllo. Bene: che ci crediate o no, proprio i Tarocchi mi hanno aiutata, un po’ per volta, ad acquisire questa fondamentale, imprescindibile consapevolezza. Per molto tempo mi sono sentita vittima del Destino: di conseguenza, consultavo i Tarocchi come se essi dovessero mostrarmi dei percorsi obbligati, che non avrei potuto evitare di intraprendere. Gli stessi Tarocchi, però, mi hanno aiutata a disfarmi di queste credenze limitanti e fuorvianti, e dunque a prendere in mano le redini della mia esistenza. Le persone intorno a me mi davano dei consigli o mi rimproveravano a proposito di questo o quell’aspetto della mia vita… Oggi come oggi, so che tutti noi siamo contemporaneamente maestri ed allievi nei confronti di coloro con cui entriamo in contatto: voglio, quindi, ringraziare tutti coloro che mi hanno insegnato (o che da me hanno imparato) qualcosa. Tuttavia, una volta di più, devo confessare che i miei Maestri più amati sono stati proprio i Tarocchi di Marsiglia. Questa affermazione vi sembrerà esagerata, ma per me non lo è. Posso motivarla soltanto in questo modo: le persone giudicano quasi sempre le esperienze altrui e, nel farlo, negano agli altri la libertà di essere ciò che sono; al contrario, i Tarocchi di Marsiglia (sottolineo “di Marsiglia” perchè esistono diversi tipi di Tarocchi, non tutti ugualmente ispirati) NON GIUDICANO MAI l’esperienza umana, in quanto ne riconoscono il significato ed il valore. Grazie ai Tarocchi, insomma, sono riuscita ad afferrare (e ad affermare) la mia vera Libertà.
Ora che ho maturato questa consapevolezza, ho acquisito la capacità di leggere le carte anche per gli altri; nel fare questo, però, mi rendo conto che molte persone sono convinte di non avere quasi alcun potere sulla propria esistenza. Io, quindi, sento la responsabilità di far capire a chi si rivolge a me che le cose non stanno affatto così: tutti noi possiamo essere afflitti da problemi di difficile soluzione, ma dobbiamo imparare a considerarli altrettante sfide che la vita ci chiede di affrontare… non dobbiamo assolutamente pensare di essere dei naufraghi in balia delle onde del caso. Dunque, quando leggo le carte ad altre persone, cerco di spronarle a vedere le cose da un punto di vista attivo e, di conseguenza, a rimboccarsi le maniche: inutile chiedere consiglio alle carte se poi non si è disposti ad ascoltare e a mettere in pratica ciò che esse, con grande chiarezza, suggeriscono. Il nostro ego ci induce a riprodurre all’infinito schemi mentali e comportamentali depotenzianti: se, durante un consulto, la persona che ho di fronte manifesta un’attitudine di questo genere, considero mio dovere farglielo notare – anche con una certa veemenza, se necessario – e aiutarla a trovare dentro di sé il coraggio di voltare pagina. Ricordiamoci sempre che le circostanze esterne cambiano in risposta ad un nostro mutamento interiore, e non viceversa!
Ecco, se potessi, mi piacerebbe dire a Papa Francesco che, per me, le carte sono uno strumento utile a liberare me stessa e gli altri dalle illusioni e dalle convinzioni autolimitanti: non mi permetterei mai di utilizzarle per generare dipendenza e soggezione nelle persone che si rivolgono a me per un consulto… al contrario, l’idea che cerco di trasmettere attraverso i miei amati Tarocchi è che non esiste nulla di più prezioso al mondo della LIBERTA’ DI CREARE LA PROPRIA VITA.
Del resto, tutti noi siamo co-creatori insieme a Dio Stesso: nessun Papa al mondo potrebbe mai negare questo, tanto meno uno eccezionale come Francesco!