Amerete la Befana!

Tradizione vuole che, nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, una vecchietta assai poco attraente e vestita di stracci sorvoli le città a cavallo di una scopa, andando alla ricerca di bambini a cui offrire i doni custoditi nel suo sacco di iuta: dolci e giocattoli per i bimbi meritevoli, carbone e cenere per i più discoli.

La figura della Befana, come oggi la conosciamo, è in realtà ciò che resta di qualcosa di molto antico, una reminiscenza sopravvissuta all’avvento del Cristianesimo: i ben più eleganti Re Magi, il cui tributo a Gesù Bambino viene celebrato dalla Chiesa proprio il 6 gennaio, non sono mai riusciti ad annebbiare il ricordo della vecchietta dal naso adunco! Le vere origini della Befana risalgono al culto delle antiche Dee Madri generatrici del Tutto, tra le quali spiccano alcune dee della mitologia germanica quali Frau Holle, Berchta e Frigg. Come è avvenuto che queste splendenti dee portatrici di Luce e Abbondanza si siano trasformate nella ben poco seducente Befana? Credo che in questo processo sia possibile intuire il manifestarsi di una simbolica prova iniziatica. In molte fiabe si materializza l’immagine di una vecchia e sgradevole mendicante che chiede aiuto ad una giovane e bellissima principessa: se quest’ultima si avvicina alla questuante senza paura e con amore sincero, vedrà l’orribile vecchia tramutarsi nella sua splendida Fata Madrina, che rimarrà per sempre al suo fianco donandole il potere della Magia. La Befana, insomma, è la Fortuna in persona, che richiede una prova di amore, coraggio e intelligenza per potersi svelare in tutto il suo splendore all’Iniziato.

Pare che la Befana voglia mostrare a tutti noi una porticina segreta, attraverso la quale si accede ad un regno incantato che lei stessa incarna: oltre quella porticina, la Befana si riappropria finalmente delle sue vere sembianze. Bisogna quasi proteggersi gli occhi per non rimanere accecati dinnanzi alla visione abbagliante che ella mostra di sé, come poteva accadere a chi aveva la ventura di vederla percorrere le campagne brumose, nei tempi andati in cui altri erano i suoi nomi.

iniziazione

La “graziosa” Befana non è che la luminosa Dea del ciclo eterno, del quale rappresenta l’aspetto invernale e prossimo alla morte, necessario preludio alla rigenerazione e alla rinascita donata alla Terra dall’avvento della Primavera.

Le divinità femminili del passato hanno affidato la propria eredità alla Vecchia vestita di stracci affinchè la memoria della loro esistenza non andasse perduta e la luce del loro sguardo continuasse a brillare per l’eternità. Di certo, ci sarà sempre chi avrà il coraggio di scoprire lo splendore che si cela sotto le orride sembianze della Befana. E voi, siete pronti a salire sulla sua scopa e a volare via con Lei?

Frau Holle
Nell’immagine Frau Holle, erede di una divinità germanica precristiana protettrice della casa e della famiglia