Candlemas o Imbolc, oggi conosciuta come la Candelora, è la festa che purifica e rigenera. La incontriamo esattamente a metà percorso tra il Solstizio d’Inverno e l’Equinozio di Primavera: viene infatti celebrata il primo e il due di febbraio, un mese considerato periodo di passaggio tra i rigori dell’inverno e il risveglio della natura a primavera. Il nome “febbraio” deriva da februa, termine con cui si indicavano i panni usati, in funzione purificatrice, per raccogliere il sangue delle vittime sacrificali. A Roma, infatti, si celebravano le feste di Giunone sospita (la salvatrice) e februata (la purificata): erano parte di una lunghissima cerimonia, che cominciava con le onoranze rese ai propri cari defunti e le invocazioni ai Lari, gli dei protettori della famiglia e della casa, cui seguivano i Lupercali in ricordo della lupa che aveva nutrito Romolo e Remo, i Quirinali in onore del dio Quirino, i Fornaciari in onore della dea del pane e, infine, i Terminali in onore del dio Termine, che proteggeva i confini del territorio romano. In pratica, i festeggiamenti dei nostri avi duravano per un mese intero!
Per i Celti Imbolc, il cui significato letterale è “nel ventre della Madre Terra” oppure “nel latte”, cadeva il primo del mese: era una festa dedicata a Bride, dea dal triplice aspetto che aveva un sacerdozio femminile e non ammetteva presenze maschili. Le sacerdotesse custodivano un fuoco perpetuo, sacro alla dea. La sera si preparava il letto di Bride, con paglia o con un covone di grano dell’ultima mietitura; il giaciglio veniva cosparso con latte e miele e vi si sdraiava poi la dea, che veniva ingravidata dal dio per dare fertilità alla terra. La cerimonia di Imbolc comprendeva un’aspersione di acqua lustrale, che ripuliva il corpo dalle scorie accumulate in inverno e attirava le energie positive che sarebbero esplose con l’arrivo della primavera. Era il rito del ritorno alla luce, il primo segno che l’inverno stava per finire. Nascevano gli agnelli, le pecore davano latte, qualche fiore cominciava a spuntare e la promessa della primavera ormai prossima dava speranza per il futuro.
I Cristiani trasformarono Imbolc nella festa di Santa Brigida, che assunse le caratteristiche di Bride: badessa in un convento di Kildare, in Irlanda, aveva comandato che fosse tenuto sempre acceso un fuoco per la gloria divina.
La Candelora, festa cristiana del 2 febbraio, commemora il ritorno al Tempio di Maria dopo la nascita di Gesù. Ogni donna, dopo aver partorito, era considerata impura per quaranta giorni: prima di poter entrare di nuovo in uno spazio consacrato, doveva compiere una cerimonia di purificazione, dopo la quale doveva presentare il nuovo nato al Tempio. Maria portò con sé una candela, simbolo della Luce che suo figlio avrebbe donato all’umanità: da questo gesto derivò l’usanza di accendere delle candele nel giorno della Candelora, festa che rappresenta, appunto, un momento di grande purificazione e rigenerazione.