Gli ostacoli del Cuore

Febbraio per me è il mese dell’amore romantico, perciò nel primo articolo del mese desidero affrontare questo tema in maniera lieve ma, per quanto possibile, utile. C’è chi pensa che parlare di sentimenti sia “roba da donne”, qualcosa di frivolo e privo di sostanza concreta. Chi ragiona in questo modo, in realtà, denota una difficoltà (se non una totale incapacità) ad entrare in contatto con il proprio mondo emozionale. La violenza di genere, di cui fin troppo spesso si sente parlare, è frutto di questa stessa incapacità: secondo la mia esperienza, infatti, credo che gli uomini, per lo più, abbiano un bisogno (quasi) disperato di essere educati a riconoscere e a gestire le proprie emozioni. Tuttavia, questo non significa che le donne siano “naturalmente” portate per gli affari di cuore, cioè che siano “geneticamente” capaci di gestire la vita affettiva nella maniera migliore e più sana! Sia gli uomini che le donne possono avere fragilità e insicurezze, ma è nel modo di affrontarle che, sovente, i due sessi si differenziano. Ciò che qui mi preme sottolineare, comunque, è che i sentimenti sono una costruzione mentale: sono, insomma, qualcosa di molto serio e profondo, che non deve essere confuso – come spesso avviene – con il sentimentalismo. Saper vivere le emozioni e i sentimenti in maniera sana e consapevole è una delle sfide più importanti che dobbiamo affrontare nella vita: vincere questa sfida significa imparare a riconoscere le persone più giuste per noi, con le quali poter stabilire relazioni appaganti e durature. In tutto ciò non vi è alcuna “frivolezza”.

Tuttavia, nelle relazioni di coppia non deve mai mancare la giusta dose di leggerezza e giocosità. Così, ho pensato di estrarre due carte dal mazzo “The Romance Angels” di Doreen Virtue (di cui esiste anche la versione italiana, intitolata “Gli Angeli del Cuore”), con l’intento di ricevere una risposta significativa a due domande che, prima o poi, possono presentarsi nella vita sentimentale di ognuno. Ovviamente, ogni relazione è una storia a sé, ma io ho formulato due domande piuttosto precise, in modo da ricevere risposte in grado di adattarsi a molte situazioni simili a quelle che ho prospettato.

Divine timing is at work in your love lifeLa prima domanda riguarda una relazione che deve ancora nascere: “Mi interessa una persona che sembra ricambiarmi. Nessuno dei due, però, osa fare il primo passo. Come dovrei comportarmi?”. La risposta delle carte è: “Worth waiting for”, “Vale la pena aspettare”. E’ normale, a qualunque età, essere titubanti e timorosi nel momento in cui ci si accorge di provare delle emozioni nei confronti di qualcuno. Le persone più intraprendenti non avranno difficoltà a superare questo primo momento di smarrimento e a “buttarsi”, rischiando il tutto per tutto. Molte altre, invece, saranno assalite da dubbi e insicurezze che impediranno loro di agire. Questo genere di inibizione può essere positivo, qualora abbia lo scopo di proteggerci da esperienze dannose o, comunque, non necessarie per la nostra evoluzione. Se non riusciamo a sbloccare la situazione nonostante l’apparente attrazione reciproca, significa che l’energia non sta scorrendo liberamente come dovrebbe. Ciò costituisce un segnale di attenzione; vale la pena prendersi del tempo per guardare dentro di sé e, al tempo stesso, osservare l’altra persona, per provare a comprendere se essa corrisponda alle nostre autentiche aspettative interiori. In realtà si tratta di un lavoro complesso, che presuppone grande maturità e capacità introspettiva ma che, se portato a compimento, ci insegnerà a relazionarci con le persone più giuste per noi, contribuendo a dissipare le nebbie dell’incertezza dal nostro orizzonte affettivo.

This situation is calling for you to have faithLa seconda domanda prospetta, invece, l’esistenza di una relazione che potrebbe essere di lunga data: “Io e il mio partner siamo in crisi ma penso che la nostra storia abbia ancora molto da dire. Voglio provare a salvare la situazione. Da che parte iniziare?”. La risposta delle carte è: “Trust”, “Fiducia”. A tutte le coppie, prima o poi, capita di attraversare momenti di crisi: a meno che non vi siano, alla base, gravi motivi che rendano evidente la necessità di chiudere la relazione, potrebbe trattarsi semplicemente di un invito a riformulare il “patto” sul quale si fonda il rapporto a due. Forse uno dei partner è cambiato in modo considerevole nel corso del tempo, mentre l’altro non è stato in grado di fare altrettanto ed è rimasto “indietro”, in un certo senso. In questi casi, dovete dare ascolto al vostro cuore: se vi dice che si tratta solo di un momento di “stanchezza” facilmente superabile, fidatevi di lui e non della vostra mente che, come sempre accade, vi renderà molto più ansiosi e pessimisti del dovuto, offuscando la vostra capacità di giudizio. Se pensate di poter fare qualcosa per salvare il vostro rapporto, muovetevi con gentilezza e fermezza in questa direzione. Cercate di capire qual è il problema che si è insinuato nella coppia e agite, poi, partendo da questa consapevolezza. A seconda delle situazioni, provate allora a dialogare di più, mettetevi nei panni dell’altro senza però negare le vostre necessità, cercate il giusto equilibrio tra i diritti e i doveri di ciascuno… oppure, perchè no, organizzate qualcosa di carino che venga a spezzare la routine quotidiana. La vita vi sta chiedendo di affrontare una prova: che la superiate o meno, abbiate fede nel fatto che ne uscirete più forti e più consapevoli. E se la relazione dovesse finire, cercate di non considerarla una sconfitta: è l’ego che ragiona in termini di vittoria e sconfitta, ma la Vita Vera è un’altra cosa…