Rituale per l’amore

Nonostante la ricorrenza di San Valentino sia una delle tante feste destinate in primo luogo a rendere felici i commercianti, ho volutamente atteso l’approssimarsi del 14 febbraio per pubblicare questo articolo, nel quale vi parlerò di un rituale per l’amore semplice ma efficace. Trasmesso da un famoso mago di Torino attivo negli anni ’70 e ’80, è un vero e proprio rituale magico che, tuttavia, può essere realizzato anche dai non iniziati alla Sacra Arte, sia da soli che in compagnia. Si tratta di un metodo tramite il quale fare luce su ciò che lui o lei pensa di voi a livello sentimentale.

Dovrete attendere un venerdì di luna crescente o piena (il primo giorno utile sarà quindi venerdì 15 febbraio): accenderete allora una candela di colore rosso ed anche un bastoncino di buon incenso, per avere un astrale pulito intorno a voi.

Il rito si compie tramite l’utilizzo di un mazzo di carte: sono adatte sia le carte francesi che quelle napoletane ma, specialmente alle donne che amano estrarre le carte a scopo divinatorio, consiglio di utilizzare le Sibille, per il motivo che spiegherò più avanti nell’articolo.

Se ci si orienta sulle carte da gioco, le donne useranno come significatore il Re di Cuori o di Coppe, mentre gli uomini utilizzeranno la Regina di Cuori o il Fante di Coppe (nelle carte napoletane la Regina è assente); se invece ci si serve delle Sibille, si sceglierà una figura maschile o femminile che si ritenga adeguata a rappresentare la persona oggetto del rito.

Su quattro diversi bigliettini scriverete quattro frasi atte a riprodurre l’ipotetico pensiero della persona che vi interessa, come ad esempio: “mi ama”; “pensa a me”; “pensa a un’altra”; “è amicizia”… Questa è la parte più complessa e significativa del rito: quest’ultimo, infatti, risulterà efficace nella misura in cui riuscirete a scrivere frasi in grado di rappresentare al meglio la vostra situazione specifica.

A questo punto mischierete sette volte il mazzo alla luce della candela rossa, quindi lo taglierete con la sinistra per poi ricomporlo. Fatto ciò, volterete la prima carta del mazzo ponendola sul primo bigliettino, girerete la seconda ponendola sul secondo bigliettino e così via, serialmente, finchè apparirà la carta scelta come significatore. Non rimarrà, a quel punto, che leggere la frase scritta sul bigliettino toccato dalla carta prescelta.

La prima risposta è quella che conta: non ha senso ripetere il gioco all’impazzata sperando di ottenere un responso più rispondente alle proprie aspettative. Se temete di ricevere una risposta che non vi aggrada, evitate di realizzare il rituale oppure formulate le frasi in maniera “morbida”: scrivete, ad esempio, “è indeciso”, anziché “pensa a un’altra”…

Il rituale, comunque, può essere ripetuto a distanza di tempo; io l’ho realizzato due mesi fa e ho ottenuto delle risposte molto interessanti. Ho utilizzato le Sibille che, come è noto, si prestano in modo particolare ai quesiti di natura affettiva. Quando si utilizzano le carte a scopo divinatorio, è molto importante seguire l’intuito ed essere creativi, piuttosto che limitarsi a rispettare delle regole preordinate. Così, durante il rituale, mi è capitato di estrarre il significatore (ovvero L’Amante) immediatamente, come seconda carta del mazzo. Poichè già la prima carta che avevo estratto (Il Nemico) mi “diceva” qualcosa in relazione alla frase scritta sul primo bigliettino, ho deciso di estrarre altre due carte, da collegare rispettivamente al terzo e al quarto bigliettino: sono usciti, così, Il Bambino e, infine, Il Matrimonio.

Stesa di Sibille per l'amore

Mi sono resa conto, dunque, che ciascuna di quelle quattro carte, messa in rapporto con il bigliettino corrispondente, mi stava inviando un messaggio specifico a proposito della mia vita sentimentale. Il rituale, insomma, ha avuto il merito di ampliare e approfondire la mia visione iniziale, invitandomi a porre l’attenzione sulle diverse sfaccettature della questione, anziché limitarmi a riflettere su un singolo aspetto di quest’ultima.