Sonia, la medium

Da sempre gli uomini si domandano se vi sia “qualcosa” dopo la morte, e se si possa comunicare con chi ha varcato la soglia. Vi sono persone che affermano di poter ricevere messaggi dagli spiriti dei defunti, e di essere anche in grado di vederli. Ovviamente sottolineo che occorre grande cautela nell’avvicinarsi a esperienze di questo genere: chi conosce la quarta dimensione, infatti, sa che essa è popolata di entità di ogni genere, per le quali potrebbe essere un gioco da ragazzi “spacciarsi” per una persona trapassata e venire a conoscenza di fatti ignoti anche agli stessi familiari del defunto. Tuttavia sono convinta che esistano realmente dei medium in grado di comunicare in vari modi con chi è passato dall’altra parte del velo.

Nei pressi di Parma vive la channeler più famosa d’Italia: si chiama Sonia Benassi, ha 49 anni e fin da bambina ha capito di possedere questo dono, che ha iniziato subito a coltivare, scegliendo di metterlo al servizio degli altri. Il suo caso è attualmente oggetto di studi da parte della scienziata Ines Testoni, direttrice del “Master in death studies and the end of life” presso l’Università di Padova.

Sonia ha da poco pubblicato “Io Medium”, un libro di grande successo edito da Trigono Edizioni.

Io medium - Sonia Benassi

Ho letto una sua bella intervista, di cui voglio riportare qui alcuni stralci.

Sonia, ti sei accorta da bambina di avere il dono di comunicare con i morti e gli spiriti. E’ stato difficile da accettare?
No. Lo scoprii una mattina che andai al cimitero con mia mamma: io vedevo due persone accanto a una tomba, mentre mia madre solo una. Capii che era lo spirito della figlia di un signore che piangeva ogni giorno la sua morte al cimitero; vidi che lei lo accarezzava cercando di consolarlo… e glielo dissi. Rimase di stucco, riconobbe sua figlia nelle mie parole. Da allora ho coltivato questo dono. La mia famiglia non mi ha ostacolata. Ho fatto tutto da sola, con l’aiuto di uno spirito illuminato che chiamo “l’elefantino” [si tratta del dio indù Ganesh]. E tutti i contatti che ho avuto, richiesti dalle persone che si rivolgevano a me, sono stati di conferma: “parlo” effettivamente con i trapassati. Ci sono mille dimostrazioni di persone che vengono da me e mi dicono “E’ impossibile! E’ proprio lui/lei”: nomi, date, particolari, mille cose che non posso sapere.

Come ti definisci?
Un Ponte. Sono sempre in contatto con la dimensione parallela, ma ho imparato a fare la mia vita quando non sono in colloquio. In quel caso mi concentro, canalizzo lo spirito e scrivo. A volte parlo come loro, stesse parole ed espressioni, ma non in modo che possa spaventare, ho sempre la mia voce e sono serena.

Hai potuto capire come vivono i nostri cari nell’altra dimensione?
Sì. E’ una dimensione parallela, le anime hanno dei compiti e delle missioni da svolgere e sono sempre felici di essere chiamate da noi viventi, hanno sempre un aiuto importante da darci.

Che genere di aiuto?
Intanto ci sostengono, ci consolano. Già il fatto di vedere, aldilà di ogni dubbio, che sono proprio loro a parlare ha un effetto straordinario sulle persone. Poi possono influenzarci, nel senso che, a parole o instillando un pensiero, un’intuizione, possono guidarci nei momenti difficili e farci prendere decisioni più giuste. In alcuni casi usano i cosiddetti “apporti”, hanno cioè la facoltà di far apparire oggetti, che stanno a significare “ti penso, ci sono sempre, ti voglio bene”. Spesso risolvono problemi pratici facendoci scoprire documenti o situazioni che non conoscevamo. Quello parallelo è un mondo perfetto, non c’è da avere alcuna paura, i nostri cari sono come erano in vita, solo più saggi, spesso ironici, e comunicano con grande calma.

Che cosa può dare loro fastidio?
Solo il fatto che non accettiamo la loro dipartita e ci disperiamo in modo eccessivo tentando di trattenerli. Non sono invece infastiditi da liti, emozioni forti, problemi che mandano in crisi noi: li affrontano con grandissima calma, come se dicessero “noi abbiamo già dato”.

Ognuno di noi ha una guida spirituale?
Sì, in genere diversa da un defunto. La possiamo contattare quando vogliamo e parlarle, chiedendole qualsiasi cosa.

I nostri cari animali trapassati possono comunicare con noi?
E’ proprio così, e hanno moltissimo da dirci. La loro è un’anima più elevata, che nell’aldilà insegna a quelle umane. Sono anime purissime che continuano a volerci bene. Si incarnano non per evolvere, ma solo per stare con noi.

Sonia, è possibile per noi persone normali comunicare con i nostri cari da soli, in un momento di sconforto o in attesa di venire da te?
Sì certo, possiamo prendere una loro fotografia e parlarci normalmente. Loro troveranno il modo per farci capire che ci sono: una sincronicità, la classica piuma che cade, una moneta, o magari la loro canzone alla radio proprio in quel momento…

I tuoi racconti comunicano un importante messaggio: non dobbiamo avere paura della morte…
E’ proprio così. Tempo fa ricevetti un messaggio da un’anima, lo voglio riportare perchè è stupendo: “La Morte. Come ci si prepara alla morte? Va insegnata e raccontata, va accolta come quando si mette un fiocco alla porta come segno della nascita di un bambino. La morte è il nostro Angelo, che ci porge la mano per comunicarci che il nostro tempo sulla terra è terminato e che siamo pronti a iniziare un altro viaggio, ben più forte… Dovete smettere di pensare che siamo morti. Annusate la nostra energia e i nostri profumi, parlateci. Confidatevi con noi. Non aspettatevi una risposta verbale ma un segno che ciascuno di noi, anime quassù, sarà in grado di dare. Smettete di piangere e di crogiolarvi nei ricordi, ma entrate in questo meraviglioso mondo, dove tutto può succedere, e imparate ad avere un rapporto energetico, un rapporto d’amore piuttosto che fisico. Abituatevi a parlare con chi non è più visibile agli occhi ma c’è”.

Città di Cristallo