«Il sole, la luna, le stelle, tutte le luci del mondo non potranno mai uguagliare la luce della Conoscenza. Emergiamo dall’oscurità e dall’ignoranza e realizziamo, attraverso la meditazione, la luce eterna dell’anima.»
Diwali, o Deepawali, è tra le festività indiane quella che che potremmo associare, per importanza, al Natale cristiano. La festa cade tra il mese di ottobre e quello di novembre: secondo il calendario lunare induista, è questo infatti il mese più sacro dell’anno. La data di inizio del Diwali è variabile: determinata dalla fase lunare, essa cade precisamente nel quattordicesimo giorno di luna calante (ovvero il 14 novembre dell’attuale anno 2020). Le celebrazioni si svolgono per cinque giorni consecutivi.
Diwali è la festa che celebra la vittoria del bene sul male. Viene anche chiamata festa della luce per l’usanza di accendere numerose lampade di argilla fuori dalle case, come simbolo della luce interiore che protegge dall’oscurità.
Col passare degli anni, Diwali è entrata a tutti gli effetti nel novero delle festività nazionali indiane. Oggi è quindi celebrata non solo dagli induisti, ma anche da giainisti, buddisti e sikh. Ogni singolo giorno del Diwali ha un significato particolare ed è dedicato a una diversa divinità: tra queste, la più importante e celebrata è senza dubbio Lakshmi.
Lakshmi, anche detta Mahalakshmi (“la grande Lakshmi”), è una delle dee più amate dell’induismo. Consorte di Vishnu (chiamato anche Narayana, specie quando è in associazione con la dea) e sua controparte femminile, è anche madre di Kama, dio dell’amore.
E’ la personificazione della Madre Divina, la cui benedizione è rivelata attraverso la prosperità e la partecipazione all’abbondanza della vita. Viene spesso appellata con gli attributi “shri” (signora) e “mata” (madre), oltre che con quello di “devi”, che indica le divinità femminili. Di Lei si dice che sia “più radiosa dell’oro”, “splendente come la luna”, “brillante come il sole” e “scintillante come il fuoco”.
In India e ovunque si pratichi l’induismo, Lakshmi è la dea della ricchezza, della fortuna e dell’abbondanza, la cui immagine si trova in ogni casa, a protezione del benessere e della prosperità della famiglia. E’ anche portatrice di ricchezza spirituale, e a Lei sono associati doni come l’intelligenza, l’illuminazione e il risveglio interiore.
Dal punto di vista esoterico, tuttavia, il potere di Lakshmi è ancora più profondo, poiché è associato con l’immortalità e con l’essenza stessa della vita.
Nella notte priva di luna del mese più sacro dell’anno si accendono dunque in onore di Lakshmi migliaia di lucerne, che si dispongono in lunghe file (“avali”) sui terrazzi, sui davanzali e davanti alle soglie delle case, oppure si affidano alla corrente dei fiumi. Ogni lampada viene accesa in onore della venuta della Madre Divina sulla terra, come per rischiararle il cammino e rendere ogni abitazione accogliente, ogni luogo pronto a ricevere la Sua visita e i Suoi doni.
Tra le consuetudini tipiche del Diwali, vi è quella di scambiarsi abiti e sari dai vivaci colori, nonché quella dei datori di lavoro di regalare vestiti ai propri dipendenti. Nel sud dell’India, nei giorni dedicati al Diwali, i devoti indù si alzano molto presto al mattino, e indossano vestiti nuovi dopo essersi lavati e aver cosparso di olio il proprio corpo. I più fortunati fanno il bagno nel fiume Gange in segno di purificazione.
Durante il Diwali, tutti i maestosi templi dell’India meridionale appaiono scintillanti di lampade. Le migliori illuminazioni di questa magica festa si possono però ammirare a Bombay, nel famoso Tempio d’oro di Amritsar, dove migliaia di lucine vengono accese sugli scalini della grande vasca del tempio.
