Obiettivo positività

La vita di tutti noi è naturalmente costellata di eventi più o meno positivi, ma spesso ci concentriamo eccessivamente sugli aspetti spiacevoli nel tentativo di allontanarli, sciupando così energie preziose e rischiando persino di non accorgerci che “un’altra via è possibile”. Saremmo infatti più felici se riuscissimo a “cambiare frequenza”, cioè a spostare – e a mantenere il più possibile – l’attenzione su quanto c’è di positivo e appagante nella nostra esistenza.

Per la mente umana l’avverbio “non” è privo di valore, e risulta quindi inconsistente il concetto di “negazione”. La veridicità di questo fatto può essere facilmente dimostrata. In che modo? Ti invito a leggere la frase che segue: «Non pensare ad un fiore giallo e non pensare che questo fiore abbia un lungo stelo e tre petali». Che cosa è successo nella tua mente? Sei riuscito a “non pensare” a quanto hai letto? Probabilmente la prima immagine che ti è venuta in mente è proprio quella a cui non avresti dovuto pensare. In effetti, ogni volta che cerchiamo di allontanare o negare qualcosa, riusciamo più facilmente ad ottenere l’effetto contrario a quello sperato. Siamo dunque indifesi di fronte a ciò che “non vogliamo”? Siamo condannati ad essere preda della negatività? La risposta è “no”! Quale possibilità di azione abbiamo, quindi? Piuttosto che incaponirci nel tentativo – infruttuoso, come abbiamo visto – di allontanare il dispiacere dalla nostra soglia, dovremmo provare a concentrarci maggiormente sui nostri punti di forza e su ciò che “funziona”, dentro di noi e nella nostra esistenza. L’uso corretto della mente è di fondamentale importanza, se si vuol riuscire a “mettere nel mirino” la positività. Ad esempio, quando ci accorgiamo che un pensiero spiacevole affiora alla nostra mente, possiamo immediatamente sostituirlo con un altro di diverso tenore, anche se questa azione può richiedere uno sforzo di volontà da parte nostra.

Positivi sì, ma sempre ancorati alla realtà

Rispetto a quanto si è detto, esiste però anche il rovescio della medaglia. Vedere sempre e solo il lato positivo, negando l’esistenza di situazioni difficili, di emozioni che “ci danno fastidio” o di relazioni che ci logorano, significa scegliere di vivere in maniera superficiale, lontani da un’autentica realizzazione personale. Se davvero vogliamo sperimentare la positività, dobbiamo a volte trovare il coraggio di fermarci, guardarci intorno e fare i conti con la realtà, cercando di riconoscere tutte le emozioni che tale realtà provoca in noi: se ci accorgiamo di un’emozione negativa, dobbiamo viverla fino in fondo, non certo respingerla. La via che conduce alla positività, infatti, passa necessariamente attraverso il sincero, sano confronto con il suo contrario.

Quattro donne

Inoltre possiamo vivere appieno la positività soltanto se impariamo ad amarci in maniera incondizionata. Amare se stessi significa far pace con il pensiero di essere imperfetti e accogliere le proprie imperfezioni, facendone tesoro. Se sai di poter migliorare alcuni aspetti di te, allora impegnati in questo senso; al tempo stesso impara però a convivere serenamente con ciò che senti di non poter cambiare.

In ogni caso è bene ricordare che la nostra attitudine alla positività non può essere realmente influenzata nè dalle circostanze esterne né dalle persone che frequentiamo: in altre parole, se siamo spesso inclini alla malinconia o al pessimismo, nessun evento (per quanto favorevole) e nessun incontro (per quanto piacevole) potrà mai davvero renderci persone più felici. E’ una verità “scomoda”, ma innegabile: guardare alla vita in maniera più positiva è una SCELTA, e in quanto tale può provenire solo dal nostro interno.

Lasciarsi il passato alle spalle

Il passato inevitabilmente ci condiziona ed è parte del nostro bagaglio cognitivo, emozionale e relazionale, ma si contraddistingue per un particolare… è passato! Possiamo quindi decidere di tagliare il cordone che ci vincola a ciò che è stato, soprattutto se sentiamo che questo vissuto condiziona ancora in negativo il nostro presente. Attenzione, liberarsi del passato non significa affatto dimenticarlo, cancellarlo, chiuderlo da qualche parte; vuol dire semplicemente lasciarlo andare, trattenendo però l’insegnamento che ci ha trasmesso e provando a costruire il futuro sulla base di una nuova visione della vita.

Scrivi quindi una lettera di licenziamento! Questo consiglio avrà anche dell’assurdo e magari ti farà sorridere, ma perchè non provare? Puoi sederti alla tua scrivania e, impugnando una biro speciale, scrivere una lettera di licenziamento da indirizzare a quel passato che ancora oggi ti impedisce di immergerti in una visione positiva della vita e del futuro.

Scrittura akashica

Ricorda però che una lettera di licenziamento deve necessariamente contenere un giustificato motivo, altrimenti non può essere presa in considerazione. In questa lettera magica non dimenticare poi di ringraziare ciò che è stato, indicando in che modo quell’esperienza ti ha permesso di diventare la persona che sei oggi. Sii grato e amorevole, pur nell’atto del licenziamento!

Fare come se…

Ti propongo infine il gioco del “come se”. Ti trovi in una situazione difficile da cui non riesci a uscire? Devi prendere una decisione ma sei in preda a dubbi e paure? Scegli un personaggio reale o inventato che, dal tuo punto di vista, sarebbe capace di affrontare in maniera brillante ciò che stai vivendo in questo momento. Sii creativo nella scelta, abbandonati all’intuito e alla tua innata saggezza. In diversi momenti della giornata, anche solo per brevi istanti, prova quindi a pensare, parlare, muoverti e agire come quel personaggio. Alla fine del giorno potrai chiederti che cosa ti ha suggerito o insegnato questa esperienza. Quale aspetto della situazione ti ha permesso di focalizzare meglio? Quale visione positiva ti ha aiutato a sviluppare?

Questo intrigante “gioco evolutivo” può essere fatto anche servendosi degli arcani maggiori dei Tarocchi. Potresti provare, ad esempio, a metterti per almeno mezza giornata nei panni del Matto. Le scarpe di questo bizzarro personaggio possono risultare assai scomode e non sono adatte a tutti; tuttavia, se riuscirai a calzarle anche solo per qualche ora, ti assicuro che ne vedrai delle belle…

Il Matto