Lughnasadh, festa del primo raccolto

Oggi è il 31 Luglio, giorno nel quale i popoli antichi festeggiavano il primo raccolto dell’anno. In questo periodo, dal punto di vista astrologico, il segno lunare del Cancro ha appena ceduto il passo al segno solare del Leone: questa festa celebra dunque il Sole e, di conseguenza, la stessa possibilità di vita sulla Terra.

Presso i Celti, la festa del 31 Luglio era nota come Lughnasad. Presso i popoli nordici, essa assumeva il nome di Lammas. Per gli antichi Egizi, invece, essa corrispondeva alla Festa del Faraone Stellare.

Nell’antico Egitto, la notte tra il 30 e il 31 era dedicata a Khepra, il sacro scarabeo, simbolo del Sole nero. Si diceva che l’animale trascinasse le sue uova ad Est, per far nascere i suoi piccoli nella direzione in cui si assiste al sorgere del Sole: Khepra era dunque un emblema di quelle energie celate nell’inconscio che sarebbero esplose al mattino, nel fulgore del Sole.

Per i popoli nordici, Lammas era la festa del matrimonio tra il dio Odino e la dea Frigg nel Walhalla. Presso i Celti, Lughnasadh rappresentava la celebrazione del dio Lugh, protettore delle messi abbondanti. Poichè il raccolto dava di che vivere, la mietitura era vissuta con grande sacralità; chi, in quei giorni, rubava gli attrezzi per mietere, veniva sacrificato sul campo e fatto a pezzi ritualmente: ogni pezzo era un seme che propiziava il nuovo raccolto. Lughnasadh era la festa più popolare e più sociale dell’anno, cui partecipavano persino le tribù in guerra, che per l’occasione facevano una pausa di due giorni. La tregua era propizia per banchetti, giochi e scambi commerciali, ma anche per assistere alle esibizioni di poeti e musici in gara tra loro. Si celebravano, inoltre, matrimoni: spesso, ciò avveniva per legalizzare la situazione di coppie che si erano congiunte durante la festa di Beltane (il Primo Maggio) e che avevano ricevuto dagli dei il dono di una nuova vita.

I riti di Lughnasadh miravano ad assicurare una stagione di raccolti abbondanti, che avrebbero garantito la sopravvivenza durante i lunghi mesi invernali. Era una festa dell’abbondanza e della speranza, della fiducia che avrebbe propiziato il raccolto, frutto del duro lavoro dell’uomo ma anche della generosità di Madre Terra.

The last load - George Cole

Ancora oggi, il 31 Luglio e il 1°Agosto sono i giorni giusti per i rituali di raccolta, che servono ad attirare denaro e successo e a portare a maturazione progetti ai quali abbiamo già lavorato duramente.

Lughnasadh è dunque una festa di gioiosa aspettativa, ma anche di riflessione sul cambiamento: la luce dell’estate progressivamente diminuisce, le foglie degli alberi iniziano il loro processo di ingiallimento che le porterà a cadere dai rami, preparando la coperta invernale della Terra. Questa festa ci invita perciò a meditare anche sulla circolarità del tempo e degli eventi cosmici, e sui cambiamenti ciclici che, secondo il principio “come in alto così in basso”, permeano le vite stesse degli esseri umani. Per ciascuno di noi vi è un tempo per seminare e uno per raccogliere, un tempo per lavorare e un tempo per riposare, un tempo per la fatica e un tempo per il sogno. Chiediamoci dunque, in questi giorni, se ci siamo dati da fare nel periodo della semina, e quale potrà essere il nostro raccolto di quest’anno.

Come piccolo rituale celebrativo in onore di Lughnasadh, ho estratto tre carte dedicate a tutti voi, lettori di “Meraviglie sul Sentiero”, dal mio “Oracolo del Denaro e delle Opportunità”. Ecco qui il responso:

Lughnasad foto

La Terra è viva e ci ama. Rendiamole onore per questo e ricambiamo la sua generosità.

Vi auguro di trascorrere il resto dell’estate 2022 all’insegna della Lungimiranza e della Prosperità!