Sono sempre felice di dare il benvenuto a Dicembre, mese magico per eccellenza. Il nome deriva dal latino “decem”, quindi dovrebbe indicare il decimo mese dell’anno: così era infatti prima della riforma giuliana, poi divenne il dodicesimo, ma il suo nome non cambiò. Nell’antica Roma, in questo periodo venivano festeggiati i Saturnali, dedicati a Saturno e Vesta, patroni del mese. In quei giorni, ogni mezzo era lecito per fare soldi, perchè il dio elargiva prosperità nei confronti di chiunque. Ai Saturnali si sovrapponevano le feste per il Solstizio d’Inverno del 21-22 dicembre, dedicate al Sole nascente; queste celebrazioni sfociavano nella festa di Mithra, il Sol Invictus, fissata dall’imperatore Aureliano al 25 dicembre, quando l’astro era salito un po’ all’orizzonte. La solenne ricorrenza era celebrata tramite corse di carri, simboli del Sole che ogni giorno attraversa il cielo sul suo carro di luce.
La data simbolica del 25 dicembre per la celebrazione del Natale cristiano fu scelta attorno al III-IV secolo d.C. affinchè coincidesse con la festa del dio Mithra: molti cristiani, infatti, erano attratti dalla spettacolarità di quella ricorrenza e la Chiesa, preoccupata dalla diffusione dei culti solari, pensò di celebrare nello stesso giorno la nascita di Gesù. Il clima di festa durava fino a Capodanno: quel giorno, i Romani usavano invitare a pranzo gli amici e scambiarsi il dono di un vaso bianco con miele, datteri e fichi, il tutto accompagnato da ramoscelli d’alloro detti “strenne”, augurio di fortuna e felicità.
Nella nostra epoca, mentre il Natale e il Capodanno vengono festeggiati a profusione (spesso in maniera indotta, cioè in assenza di qualsiasi, reale motivazione interiore), il primo giorno d’Inverno passa, in genere, del tutto inosservato. Quest’anno, il Solstizio d’Inverno cadrà il 21 Dicembre alle ore 23:23 (per inciso, immagino che il doppio numero 23 squillerà come un campanellino all’orecchio interiore di tutti gli amanti della numerologia). In ogni caso, penso sia giusto omaggiare come si conviene la notte più lunga dell’anno, che annuncia il progressivo risorgere della Luce. Desidero quindi condividere con voi un’invocazione tratta dal libro “L’arte della magia” di Phyllis Curott, che intende celebrare il principio d’Inverno noto come “Yule” presso l’antico popolo dei Celti:
«Questa notte è la notte più lunga. Il Sole ritorna, nato dal buio e nutrito dal ventre della Grande Dea. Il signore della morte è il signore della rinascita, e l’oscurità ora lascia spazio alla luce ogni giorno di più. In questa notte ricordiamo che l’oscurità non è vuota, non fa paura. E’ il potenziale infinito dal quale la luce è nata. In questa notte, accendiamo la luce della speranza, perchè la luce sta ritornando, e con essa la nuova vita»
💗 …con il mio Augurio di Nuova Vita per tutti Voi… 💗