Il termine “extrasensi” sta ad indicare i nostri sensi sottili, quelle facoltà percettive che derivano dai nostri corpi sottili. Sul piano fisico siamo dotati di cinque sensi (vista, udito, gusto, olfatto, tatto), che sono ben definiti e tra loro distinti. Sul piano sottile, dove i confini sono molto più sfumati, non è sempre così agevole distinguere un extrasenso da un altro, ma in generale possiamo suddividerli in quattro categorie, ovvero: chiaroudienza, chiaroveggenza, chiarosenzienza e chiaroconoscenza.
Naturalmente tutti gli esseri umani sono dotati di sensi sottili; molti, tuttavia, non se ne rendono pienamente conto, o addirittura non sanno che gli extrasensi esistono, proprio come non sanno di essere dotati di corpi sottili, oltre che del corpo fisico. Alcuni individui invece possiedono un alto grado di sensitività e magari sono abituati a convivere fin dall’infanzia con percezioni extrasensoriali anche molto intense, tanto da considerare queste facoltà come la loro “normalità” quotidiana. Certo, non tutti vengono al mondo con così spiccate doti di sensitività, ma tutti, se davvero lo desiderano, possono riuscire ad ampliare le proprie percezioni sottili per mezzo della pratica.
Parlerò qui della Chiaroveggenza, l’extrasenso che permette di visualizzare immagini provenienti dalle dimensioni non fisiche. Questa è la facoltà collegata all’apertura del “terzo occhio”, così come viene definito il sesto chakra, o chakra della fronte. La chiaroveggenza può manifestarsi in innumerevoli forme e con diversi gradi di intensità. La prima e più istintiva forma di chiaroveggenza è quella che ognuno di noi sperimenta attraverso l’attività onirica. Quello dei sogni, tuttavia, è un regno incredibilmente vasto e variegato: i sogni non sono tutti uguali e non hanno tutti lo stesso valore dal punto di vista dei contenuti e dei possibili significati. Inoltre non è sempre facile ricordare i propri sogni al risveglio, e vi è persino chi è convinto di non sognare affatto. Nonostante i sogni non si lascino facilmente afferrare dalla mente razionale, alcuni di essi sono delle vere e proprie forme di chiaroveggenza: ci permettono di visualizzare scene del futuro o del passato, oppure immagini di eventi che stanno accadendo in quello stesso istante su qualche piano di realtà, magari a grande distanza di noi, a persone conosciute o sconosciute, magari invece all’interno del nostro stesso corpo (e in quest’ultimo caso sono sogni molto utili, perchè possono rappresentare vere e proprie forme di guarigione). Attraverso i sogni possiamo dunque avere delle premonizioni importanti, riguardanti non solo la nostra vita personale, ma anche il futuro della società in cui viviamo e il destino dell’umanità stessa. Alcune persone riescono, grazie ai sogni, a vedere persino immagini di altri pianeti, di altri mondi.
In realtà è possibile visualizzare immagini come quelle ora descritte anche in stato di veglia, ad esempio durante la meditazione oppure dopo aver cercato un momento di raccoglimento e aver chiuso gli occhi. Visioni particolarmente intense e ricche di significato sono però quelle che, in date circostanze, può capitare di ricevere ad occhi aperti: si tratta di esperienze certo straordinarie, ma forse più frequenti di quanto potremmo credere.
Alcuni sensitivi vedono immagini della vita di persone scomparse o defunte dopo aver toccato oggetti o indumenti appartenuti loro: questa è una facoltà che si trova a metà strada tra la chiaroveggenza e la chiarosenzienza, perchè i sensi sottili non sono nettamente separati tra loro, e possono facilmente sfociare gli uni negli altri. Un’altra forma di chiaroveggenza è quella che permette di vedere gli esseri che vivono nelle dimensioni sottili: tra questi possono trovarsi, naturalmente, anche gli spiriti dei defunti. Nell’ambito della visualizzazione delle altre dimensioni rientra anche la facoltà di percepire visivamente i corpi sottili (propri e altrui), il cui insieme viene definito “aura”.
All’interno della chiaroveggenza, insomma, rientrano le più diverse facoltà, che vanno dalle più comuni, come la capacità di sognare, fino a quelle detenute solo dai grandi veggenti. Anche se non tutti hanno la possibilità di sviluppare particolari doti di veggenza, ciascuno di noi può però riuscire ad ampliare la propria capacità di visione sottile. Un esercizio molto utile a questo scopo consiste nell’osservare per un minuto una figura geometrica tracciata su un foglio, per poi chiudere gli occhi e provare a visualizzarla. La stessa cosa si può fare osservando un semplice oggetto tridimensionale, come ad esempio un frutto. Una volta che vi sarete esercitati abbastanza con queste semplici forme, potreste poi passare all’osservazione di immagini più complesse: eccellenti a tal fine sono le forme ascrivibili alla Geometria Sacra. A questo proposito vi consiglio di leggere il libro “Geometria Sacra – Simboli di Potere” scritto da Pierluca Zizzi per le edizioni Psiche2. E’ un testo molto interessante perchè, oltre a presentare tutti i più importanti simboli di Geometria Sacra, propone anche diversi esercizi di visualizzazione, i quali possono risultare utili anche nell’ottica dell’ampliamento delle proprie doti di chiaroveggenza. L’autore consiglia ad esempio l’osservazione della Stella a Nove Punte:
«L’esercizio insegna l’uso di questa Geometria Sacra ma anche l’impiego della visione periferica come strumento per ricevere energie da una qualsiasi fonte; tale abilità potrà essere molto utile in tantissime situazioni. Riproducete la Stella su un foglio abbastanza grande, se vi sentite volenterosi vi suggerisco di colorare l’interno dei festoni con una tinta adatta a quello che vorrete ottenere, ad esempio l’arancione è adatto per la volontà, il verde per la cura. Ponetevi davanti alla Stella e mettetevi comodi, respirate profondamente e iniziate a guardare il centro del simbolo con attenzione. Ogni due o tre espirazioni osservate una delle punte della Stella ma con la coda dell’occhio provate a percepire altre parti della figura; con calma ritornate a puntare gli occhi verso il punto centrale.
L’esercizio inizia adesso: fate corrispondere ogni inspirazione con l’osservazione del punto centrale e ogni espirazione con lo sguardo rivolto a uno dei vertici della Stella; la vista periferica dovrà percepire comunque il resto della figura. Espirando cambiate vertice e fatelo in senso orario; in pratica si suggerisce di iniziare guardando ad esempio la punta più in alto, per poi spostare l’attenzione in senso orario, dunque verso quella in alto a destra, e così via fino ad aver compiuto un giro completo del simbolo.
La capacità di usare lo sguardo in questo modo è utile per osservare completamente un qualsiasi oggetto o panorama e addestra la visione ad un livello coscienziale maggiore, nel quale la persona non “vede” solo un piccolo numero di informazioni, ma può riceverne contemporaneamente molte di più».
Vorrei infine consigliarvi un esercizio molto semplice ma potente. Osservate per alcuni minuti la fiamma di una candela, poi chiudete gli occhi e notate se riuscite a visualizzare delle immagini. Ovviamente non aspettatevi di ottenere fin da subito dei grandi risultati: si riceve sempre in proporzione all’impegno profuso!